The headquarters of ADAC - German Automobile Club - in Munich.

Architettura

Punti salienti architettonici dalla A alla Z

Monaco di Baviera ha molto di più da offrire dal punto di vista architettonico dei suoi edifici storici nello stile del tardo gotico e del classicismo. Dall'inizio del millennio, nuovi spettacolari edifici museali, luoghi di culto, edifici residenziali e aziendali realizzati da architetti di fama internazionale hanno lasciato il loro segno nella capitale dello stato. Ecco i punti salienti.

Centrale dell’ADAC

La centrale dell’ADAC è il più recente edificio progettato a Monaco dal team di architetti tedesco-britannico Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton. Con i contorni delle finestre dalle brillanti tonalità gialle, l’edificio di base dalla pianta a stella e la torre di 93 metri d’altezza, l’edificio rappresenta un nuovo emblema architettonico della zona occidentale della città. Anche il concetto energetico ecosostenibile è straordinario: l’edificio è riscaldato tramite teleriscaldamento e calore geotermico, mentre la corrente elettrica viene prodotta da impianti fotovoltaici. | Data di ultimazione: 2012

 

Allianz Arena

La Allianz Arena, progettata dallo studio di architettura Herzog & de Meuron, è uno stadio di fama internazionale. L’involucro esterno e la copertura dello stadio a forma di anello sono costituiti da migliaia di cuscinetti ad aria a forma di rombo che si illuminano principalmente di rosso e bianco, i colori dell’FC Bayern. In occasioni speciali, grazie all’ausilio di 300.000 lampadine a LED, è possibile ottenere numerosi altri motivi ed effetti: dai colori dell’arcobaleno ai colori della bandiera tedesca, nero-rosso-oro. Dai tre ripidi spalti (con una capienza massima di 75.000 spettatori) si possono seguire molto da vicino le azioni di gioco.  | Data di ultimazione: 2005

 

BMW Welt

Il BMW Welt, un progetto dello studio di architettura Coop Himmelb(l)au/Wolf D. Prix, è la più moderna concessionaria e centro d´esperienza dal vivo del gruppo aziendale. Situato di fronte ai memorabili tetti sospesi della sede delle Olimpiadi del 1972 e subito accanto al grattacielo della BMW e al museo aziendale, il BMW Welt si adatta perfettamente all’ambizioso circondario architettonico: in una curva dinamica, la doppia sfera dell’edificio si avvita verso l’alto e viene chiusa da un tetto soprannominato “la nuvola” dall’azienda. Il tetto piatto ricurvo, rivestito di pannelli fotovoltaici, ricopre l’edificio, estendendosi su una superficie di 15.000 metri quadrati. | Data di ultimazione: 2007

Fünf Höfe

Un mondano centro commerciale che simboleggia l’architettura moderna, pur nel rispetto delle strutture del centro storico: nell’ambito del progetto del centro Fünf Höfe (le cinque corti) nella Theatinerstrasse, lo studio di architettura Herzog & de Meuron aprì un antico isolato chiuso di antichi palazzi del centro storico e lo trasformò in un moderno complesso di corti e passaggi. Eleganti negozi, bar e ristoranti situati all’interno di una configurazione artistica diversificata conferiscono ad ogni corte e passaggio un fascino speciale e inconfondibile. Qui si trova anche la Kunsthalle (galleria d’arte) della Hypokulturstiftung (fondazione culturale Hypo). La facciata si affaccia sulla Theatinerstrasse con elementi metallici ribaltabili. Nella seconda parte dei lavori di costruzione, fu lo studio monacense Hilmer & Sattler a occuparsi del progetto della facciata che dà sulla Salvatorstrasse. | Data di ultimazione: 2003

 

Herz-Jesu-Kirche

La chiesa cattolica più moderna di Monaco di Baviera, la Herz-Jesu-Kirche (chiesa del Sacro Cuore di Gesù), è stata progettata dallo studio di architettura Allmann Sattler Wappner. L’edificio sacro convince con le sue forme chiare e lineari. Non sono presenti ornamenti o dipinti che possano distrarre dall’esperienza di raccoglimento interiore. I delicati materiali e la luce che passa attraverso l’involucro di vetro esterno e viene filtrata da numerose lamine verticali di legno chiaro prima di raggiungere l’interno, creano un’atmosfera calda e raccolta. Il monumentale portale a due ante in vetro blu, che occupa la facciata della chiesa quasi nella sua interezza, viene aperto in occasione di concerti estivi e festività. | Data di ultimazione: 2000

 

HFF München e Staatliches Museum Ägyptischer Kunst

Di fronte alla Alte Pinakothek (la vecchia pinacoteca), lo studio di architettura di Colonia Peter und Gottfried Böhm ha costruito il nuovo edificio che ospita la Hochschule für Fernsehen und Film (Accademia del film e della televisione) e il Staatliches Museum Ägyptischer Kunst (Museo statale di arti egizie). Le diverse necessità dei due locatari del nuovo edificio richiedevano la costruzione di due diversi edifici distinti, con ingressi separati, dietro a una facciata unica condivisa. Dall’entrata del Ägyptischen Museums (Museo egizio), situata in profondità nel terreno, i visitatori entrano nelle sale del museo poste sotto terra, a ricreare l’atmosfera di uno scavo archeologico; la luce del sole entra attraverso un cortile interno scavato nel prato. L’entrata dell’HFF München, al contrario, è a livello del terreno e si affaccia su un ampio atrio che viene utilizzato anche per manifestazioni pubbliche. La parte posteriore dell’edificio ospita le sale, l’aula magna con cinema, le aule, la biblioteca e una caffetteria per gli studenti. | Data di ultimazione: 2011

 

Il Medienbrücke München

Il Medienbrücke München, progettato da Otto Steidle e realizzato dopo la sua morte dai suoi successori, lo studio di architettura steidle architekten, è uno degli edifici più spettacolari di Monaco degli ultimi tempi. Indica la strada per il nuovo quartiere dell'Ostbahnhof, il cosiddetto Werksviertel. L'edificio per uffici di tre piani poggia su due colonne alte 50 metri come una sorta di "grattacielo orizzontale". È la porta d'ingresso all'area Media Works Munich, un parco commerciale per i media, la moda e le aziende di servizi. L'edificio offre una vista panoramica su Monaco fino alle Alpi. | Data di ultimazione: 2012

Museo Brandhorst

Una variopinta struttura per l’arte del XX e XXI secolo: con il Museo Brandhorst, la scena artistica di Monaco è stata ampliata in modo imponente. Il museo, progettato dal team di architetti Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton, è un edificio lungo e stretto. L’involucro esterno è costituito da 36.000 lamine in ceramica smaltata che, in base all’angolazione della luce, assumono colorazioni diverse. All’interno, si sviluppano tre livelli di esposizioni collegati tra di essi da un’ampia scalinata. Oltre alla sua particolare estetica, il museo Brandhorst è esemplare anche in materia di tutela climatica, sia grazie al suo moderno concetto d’illuminazione, basato prevalentemente sulla luce naturale diurna, sia grazie alla tecnica di regolazione della temperatura interna, a risparmio energetico. L’impiego di ulteriori stratagemmi, come ad esempio l’uso di pompe per l’acqua freatica e di scambiatori termici, consente di ottimizzare il bilancio energetico. Inoltre, il rivestimento esterno della facciata assorbe il rumore del traffico esterno. | Data di ultimazione: 2009

 

NS-Dokumentationszentrum

Il nuovo edificio, la cui costruzione è stata avviata nell’autunno del 2011, è stato progettato dagli architetti berlinesi Georg-Scheel-Wetzel. Con un cubo bianco di cemento a vista, lo studio di architettura si è aggiudicato il concorso per la realizzazione del NS-Dokumentationszentrum (Centro di documentazione sul nazismo). Il cubo forma un netto contrasto con la vecchia struttura e con gli edifici adiacenti risalenti all’epoca nazista. Delle ampie finestre che occupano lo spazio di due piani offrono numerose prospettive visive. Il concetto della mostra intende includere il contesto dell’edificio che rappresenta un importante ingresso nella sfida del passato. | Data di ultimazione: 2015

Sinagoga Ohel Jakob

La sinagoga sorge nella Sankt-Jakobs-Platz, in centro città. Progettata dagli architetti Wandel Hoefer Lorch, la sinagoga fa parte del Jüdisches Zentrum (Centro ebraico) della Jakobsplatz a cui appartengono anche il Museo ebraico, il Centro comunitario con sala per concerti e ristorante, oltre alla scuola e alla biblioteca. La sinagoga, in quanto edificio piú importante di quest´area ed autonomo, é situata al centro della piazza La base, rivestita in pietre naturali, ricorda il tempio di Gerusalemme. La sovrastruttura in vetro chiaro, sostenuta da un’intelaiatura in acciaio, è costellata da numerose stelle di David e forma una tenda. Durante la notte, la cupola è illuminata dall’interno. I materiali degli interni sono prevalentemente legno di cedro del Libano e pietra d’Israele. Premiato con il Deutsche Städtebaupreis 2008 (premio urbanistico tedesco), il “Jüdisches ZentrumJakobsplatz” convince grazie ai suoi edifici e al concetto urbanistico che ha trasformato un luogo un tempo inosservato in un vivace centro d’incontro comunitario. | Data di ultimazione: 2006 (sinagoga) e 2007 (centro comunitario e museo)

Il padiglione di Petuelpark

Il padiglione di Uwe Kiessler a Petuelpark, nel quartiere settentrionale di Schwabing, è una struttura a due piani a forma di cubo con un tetto piatto sporgente abbondantemente in avanti e un’ampia vetrata. Il bianco padiglione del parco è adibito a un bar-caffè (Café Ludwig) e a uno spazio per mostre. Petuelpark è un parco moderno, di nuova realizzazione, situato al di sopra del Petueltunnel del Mittlerer Ring settentrionale e dotato di oggetti d’arte e giochi d’acqua. | Data di ultimazione: 2004

 

Pinakothek der Moderne

La Pinakothek der Moderne è uno dei più grandi musei al mondo di arti figurative del XX e XXI secolo. Al suo interno hanno sede quattro istituzioni indipendenti che organizzano mostre permanenti o temporanee: la Sammlung Moderne Kunst der Bayerischen Staatsgemäldesammlungen (Collezione d’Arte Moderna delle Collezioni di pittura dello Stato di Baviera), la Neue Sammlung (Nuova collezione) – The International Design Museum, l’Architekturmuseum der Technischen Universität München (Museo d’architettura della Technischen Universität di Monaco di Baviera) e la Staatliche Graphische Sammlung (Collezione grafica statale). L’edificio progettato dall’architetto monacense Stephan Braunfels mette in evidenza sia l’unicità delle singole collezioni sia, nel contempo, la loro appartenenza ad un insieme.. Caratterizzato all’esterno da un blocco rettangolare in cemento a vista bianco e da un gruppo di colonne di fronte all’ingresso in vetro, al suo interno il complesso edile si racchiude su una rotonda centrale inondata di luce. Al di sotto dell’enorme cupola di vetro si trovano l’ampio ingresso aperto e la scalinata conica che conduce ai vari livelli dell’edificio. Dall’ingresso centrale, gli assi aperti consentono dei sorprendenti scorci delle varie collezioni. | Data di ultimazione: 2006

Passeggiata in città Architettura moderna

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Städtische Galerie im Lenbachhaus

Il "Blauer Reiter" (Cavaliere azzurro) è tornato! Ci sono voluti quattro anni, ma ora la più grande collezione mondiale del Cavaliere azzurro ha fatto ritorno nella Lenbachhaus. Il celebre architetto Sir Norman Foster iniziò, nella primavera del 2009, i lavori di ristrutturazione e ampliamento della villa d’arte di Monaco. La villa storica ristrutturata continua a rappresentare il cuore del complesso. E grazie al nuovo edificio color oro scintillante dei maestri costruttori dallo studio Foster + Partners,Monaco vanta ai giorni d´oggi uno strepitoso gioiello architettonico di fama internazionale. Anche le altre principali attrazioni della straordinaria e ricca collezione della Lenbachhaus sono nuovamente in mostra: dai tesori della pittura del XIX secolo alla ricca collezione d´ arte contemporanea internazionale. Sotto la guida della Lenbachhaus, è stata sviluppata un’innovativa tecnologia a LED: Un’illuminazione artificiale a malapena distinguibile dall’illuminazione naturale, ampiamente al passo con le esigenze conservative e che consente nuove possibilità d´allestimento grazie all’impiego di luci dai colori variabili. È la prima volta che questa tecnica viene applicata globalmente in un museo. Grazie a questa pietra miliare, la Lenbachhaus ha posto un nuovo parametro di riferimento dell’illuminazione per i musei d’arte di tutta la Germania. | Data di ultimazione: 2013

Wohnturm Park Plaza

Il simbolo del nuovo quartiere cittadino situato nella zona dell’ex fiera nella parte occidentale di Monaco è rappresentato dall’edificio Wohnturm (casatorre) Park Plaza dello studio monacense Otto Steidle + Partner. Con i suoi imponenti 44 metri d’altezza, il grattacielo ha preso il posto della vecchia torre della fiera. La vivace colorazione (un caldo arancione) è l’emblema dello studio di architettura di Monaco di Baviera. Simili a dei cassetti aperti, da tutti i lati dell’edificio “fuoriescono” balconi e appartamenti che donano un particolare dinamismo alla facciata grazie alle file di finestre sfasate. Con i suoi 14 piani, il grattacielo Wohnturm Park Plaza è uno dei pochi grattacieli del centro città ed è esclusivamente residenziale. | Data di ultimazione: 2002

 

Stazione centrale dei bus di Monaco di Baviera (ZOB)

La futuristica porta d’ingresso in città per i viaggiatori in bus a lunga percorrenza è la nuova stazione centrale dei bus (zentrale Omnibusbahnhof, ZOB) di Hackerbrücke. Un enorme involucro a lamelle realizzate con sottili tubi d’alluminio forma una cupola che ricopre le pareti in vetro oblique dell’edificio. Il terminal al piano terra ospita 29 piattaforme dove i viaggiatori salgono e scendono dai pullman; al primo piano, i viaggiatori e gli abitanti del quartiere hanno la possibilità di fare compere e rifocillarsi; infine, all’ultimo piano si acquistano i biglietti. Dal terrazzo e dalla sala d’attesa con ampia vetrata situate in cima si gode di una vista panoramica sulla Frauenkirche e sulla Hauptbahnhof (stazione centrale dei treni). Al di sotto della stazione dei bus, a una profondità di dieci metri, si trova la nuova discoteca di tendenza Neuraum. I collegamenti con la ZOB e la rete di trasporti pubblici è ottimale: la S-bahn (metropolitana di superficie) (fermata Hackerbrücke) e il tram offrono un collegamento diretto con il centro città. | Data di ultimazione: 2009

 

 

Texto: München Tourismus; Foto: Werner Böhm, Sigi Müller, Roland Halbe, Frank Stolle
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